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La sicurezza di un Ospedale, il comfort di una clinica Privata

Esplorazione diagnostica Laparoscopica

1. Di che cosa si tratta?

La laparoscopia è una tecnica chirurgica mini-invasiva, impiegata per osservare direttamente gli organi all’interno dell’addome inserendo strumenti chirurgici miniaturizzati attraverso piccole incisioni nell’addome. È necessaria quando si vuole confermare o escludere il sospetto di una patologia (per esempio un tumore) che le tecniche di imaging non rilevano, oppure per prelevare campioni di tessuto da sottoporre ad analisi (biopsia).

1.2  È un esame che possono fare tutti o ha controindicazioni?

La laparoscopia esplorativa o diagnostica (questi i termini usati per distinguerla da quella operativa o terapeutica) non è sempre praticabile in tutti i pazienti.

È da evitare, per esempio, in pazienti con problemi della coagulazione del sangue o con alcune malattie infettive o nei casi di tumori localizzati sulla parete anteriore dell’addome.

In altri casi (donne in gravidanza avanzata, persone obese o che si sono sottoposte in precedenza a interventi chirurgici all’addome) l’opportunità di eseguire la laparoscopia è da valutare caso per caso.

1.3 Occorre qualche tipo di preparazione particolare all’esame?

La laparoscopia esplorativa è un intervento chirurgico per lo più effettuato in anestesia generale. Al paziente può essere richiesto di seguire una dieta priva di scorie e di assumere una terapia antibiotica il giorno dell’intervento. Vale l’obbligo di non mangiare o bere nulla per otto ore prima della procedura. Inoltre, poche ore prima, può essere somministrato un clistere di pulizia.

1.4 L’esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?

La procedura non è dolorosa, perché viene eseguita in anestesia generale. È possibile però che si avverta dolore dopo l’intervento. In questi casi potrebbe essere necessario assumere antidolorifici, seguendo le indicazioni del medico. È comune che il dolore interessi le spalle: durante l’intervento, infatti, viene iniettata del gas nella cavità addominale allo scopo di dilatarla e questo può irritare il diaframma e il nervo frenico cha da lì arriva fino alla spalla.

Dopo l’intervento è comune anche avvertire un bisogno insolito di urinare, ma si tratta di un disagio passeggero connesso all’aria iniettata nell’addome. Sintomi come febbre o brividi, arrossamento, gonfiore o sanguinamento della cicatrice, aumento del dolore, vomito e difficoltà a urinare devono invece essere immediatamente comunicati al proprio dottore.

1.5 L’esame comporta rischi immediati?

La laparoscopia diagnostica è un intervento molto sicuro.

Tuttavia, come tutti gli interventi chirurgici, non è esente da rischi anche se bassi. Possono comparire sintomi legati all’anestesia: i più comuni sono nausea, vomito, ritenzione urinaria, mal di testa. I rischi legati all’intervento, comunque rari, sono soprattutto infezioni e sanguinamento della cavità addominale.

1.6 L’esame comporta rischi a lungo termine?

La laparoscopia non comporta l’impiego di radiazioni.

I rischi a lungo termine possono essere legati a complicanze che hanno luogo nel corso dell’intervento.

Si tratta tuttavia di eventualità rarissime.

1.7 Quanto dura?

La durata dell’esame può variare dai 30 minuti alle due ore, a seconda dell’organo da osservare, del tipo di intervento da effettuare e delle caratteristiche del paziente.

1.8 Alla fine devo restare in osservazione? Per quanto?

Terminata la procedura, il paziente viene portato in reparto o nella sala di risveglio, dove saranno monitorati i parametri vitali (pressione del sangue, frequenza cardiaca, respirazione).

La degenza media è di due giorni. In alcuni casi la complessità dell’intervento può richiedere una degenza più lunga.

In rari casi l’intervento laparoscopico è convertito in operazione a cielo aperto con ricovero e degenza tradizionali.

1.9 Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?

La laparoscopia è un intervento chirurgico, per quanto mini-invasivo. Pertanto nei giorni successivi all’intervento è necessario usare qualche cautela affinché il processo di cicatrizzazione vada a buon fine.

È necessario, per esempio, evitare di chinarsi o di sollevare pesi e, per molti tipi di lavoro, occorrerà attendere la completa cicatrizzazione della ferita prima di riprendere l’attività. La ferita, inoltre, va sempre tenuta asciutta e pulita seguendo le indicazioni ricevute dal medico.

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