Colonscopia totale e ileoscopia
1.2 Cos’è la Colonscopia?
La colonscopia è un esame medico di ambito gastroenterologico che permette una visione interna del colon del paziente. È un esame molto importante e richiesto, utilizzato per la diagnosi di tutte le malattie e le problematiche del colon quali:
• Diverticolosi e diverticoliti;
• Tumore del colon retto;
• Presenza di polipi intestinali;
• Infiammazioni in genere;
• Ulcere.
1.3Cos’è il colon e cos’è il retto?
Il colon e il retto sono le due parti principali dell’intestino.
Durante la digestione il materiale indigerito entra nel colon dall’intestino tenue sotto forma di materiale semisolido; da qui le scorie si spostano verso l’ano, mentre il colon elimina parte dei liquidi ancora presenti e forma le feci.
Il retto è di circa 6 centimetri di lunghezza e collega il colon all’ano. Le feci lasciano infine il corpo attraverso l’ano. I muscoli e i nervi nel retto e nell’ano controllano i movimenti intestinali.
1.4 Preparazione alla colonscopia
Tutti i residui solidi devono essere eliminati dal tratto gastrointestinale seguendo una dieta povera di fibre nei 3 giorni prima dell’esame, evitando quindi di assumere frutta, verdura e alimenti integrali.
Sono invece in genere concessi:
• carne,
• pesce,
• formaggi e altri latticini,
• salumi.
I pazienti non devono infine bere bevande contenenti colorante rosso o viola, mentre non c’è problema bevendo:
• brodo o minestre senza grassi,
• acqua,
• caffè liscio,
• tè liscio,
• bevande sportive come il Gatorade,
• gelatina.
Un lassativo e/o un clistere possono essere richiesti il giorno prima della colonscopia.
I lassativi prescritti sono di solito sotto forma di pillole o polvere sciolta in acqua (spesso sotto forma di buste da sciogliere in 4 l di acqua, per esempio Selg Esse, Isocolan, Polietilnglicole ABC), mentre il clistere viene eseguito mediante somministrazione di liquidi salini attraverso l’ano, utilizzando uno speciale contenitore di lavaggio.
Esistono ad oggi anche schemi di preparazione che richiedono di bere una quantità di soluzione inferiore ai 2 litri, ma non sono ancora adottati da tutti gli ospedali; generalmente i pazienti riferiscono una maggior facilità di assunzione se la soluzione viene preparata in acqua fredda e assunta con la cannuccia (si riduce la sensazione del gusto).
La sera precedente l’esame sono concessi thè zuccherato, camomilla o comunque una dieta esclusivamente liquida. I farmaci prescritti per un’eventuale terapia in corso possono invece essere assunti anche il mattino dell’esame.
ASSUNZIONE DI FARMACI
La maggior parte dei farmaci possono essere assunti come al solito, ma alcuni interferiscono con la preparazione o con l’esame. Descrivere al medico la propria terapia, in particolare prodotti a base di aspirina, farmaci per l’artrite, anticoagulanti (fluidificatori del sangue come il warfarin o l’eparina), clopidogrel, insulina o prodotti contenenti ferro. Assicurarsi inoltre di riferire eventuali allergie a farmaci.
1.5 Come viene eseguita la Colonscopia?
Durante l’esame si utilizza una piccola sonda flessibile chiamata colonscopio, munita all’apice di telecamera e fonte luminosa.
Questa sonda, appositamente lubrificata, viene inserita nell’ano e fatta risalire pian piano nel retto e negli altri tratti dell’intestino crasso, incontrando nell’ordine sigma, colon discendente, colon trasverso, colon ascendente e cieco (vedi figura in basso); raggiunto l’ultimo tratto dell’intestino tenue, chiamato ileo, il colonscopio viene ritirato con altrettanta delicatezza.
Grazie alla telecamera, durante la colonscopia il medico può apprezzare lo stato di salute del colon osservando le immagini trasmesse dallo strumento all’apposito schermo.
Al fine di garantire una migliore visualizzazione della mucosa colica, durante la colonscopia si rende necessaria la distensione delle pareti intestinali, che viene ottenuta insufflando anidride carbonica attraverso il colonscopio. Ciò può causare un certo fastidio al paziente.
Durante l’intera operazione il paziente si mantiene sdraiato sul fianco sinistro, ma può essere invitato dal medico ad eseguire piccoli movimenti.
Antidolorifici e tranquillanti vengono generalmente somministrati prima di iniziare la colonscopia, per rendere più confortevole l’esame e attenuare le sensazioni spiacevoli.
Nel complesso, l’indagine si protrae per circa 30-40 minuti.
1.6 Asportazione di polipi e biopsia
Un polipo è una piccola escrescenza che può svilupparsi sulla parete del colon od in altri tratti dell’intestino; i polipi sono comuni negli adulti e di solito sono innocui tuttavia, la maggior parte dei tumori colon-rettali, comincia come un polipo.
Rimuovere polipi precocemente durante la colonscopia è quindi un modo efficace per prevenire il cancro del colon retto.
Il medico può anche prelevare campioni di tessuti anormali che vengono rilevati durante l’esame. La procedura, detta biopsia, consente al medico di osservare scrupolosamente il tessuto con un microscopio per individuare eventuali segni di malattia.
Il medico rimuove i polipi e raccoglie del tessuto da sottoporre a biopsia utilizzando piccoli strumenti. Se si verifica sanguinamento, è possibile fermarsi mentre la sonda passa nella zona. La rimozione dei tessuti e le cure per fermare l’emorragia di solito sono indolore.
1.7 Chi dovrebbe fare una colonscopia?
La Colonscopia è raccomandata di routine a tutti i soggetti dai 50 anni di età in su, come programma di screening dei tumori del colon-retto, e andrebbe ripetuta, in caso di normalità dell’ultimo esame, ogni 5 anni. I pazienti con una storia familiare di cancro del colon o del retto dovrebbero invece eseguire una colonscopia all’età di 40 anni. Inoltre è raccomandata nei casi in cui vi sia una modifica delle abitudini intestinali o in caso di sanguinamento (rettorragia o ematochezia), che potrebbero essere la spia di una patologia colo-rettale.
1.8 Colonscopia-ileoscopia retrograda
In certi casi, alla colonscopia può essere aggiunta anche la ileoscopia retrograda. Ciò avviene quando viene ritenuto possibile o necessario completare l’esame con l’esplorazione dell’ultimo tratto dell’ileo, progredendo con lo strumento oltre la valvola ileociecale. Ecco perché l’esame si chiama, appunto ileoscopia.