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Colecisti: cos’è e come curarla

Oggi parleremo dei calcoli della colecisti, malattia che affligge il 10-15% della popolazione adulta e che generalmente colpisce il sesso femminile data la sua stretta correlazione con gravidanze multiple, obesità o repentini cali di peso.

I calcoli nella cistifellea sono caratterizzati dalla presenza di formazioni dure (simili a sassolini) di dimensioni variabili (variano da pochi millimetri a qualche centimetro) e sono posizionati all’interno della colecisti o cistifellea. 

L’infiammazione della cistifellea, che si sviluppa nell’arco di pochissimo tempo, avviene generalmente a causa della presenza di calcoli biliari.

Cos’è la Colecisti o Cistifellea?

La cistifellea o colecisti è un piccolo organo cavo che appartiene all’apparato digerente ed è situato nella parte destra del corpo umano, precisamente tra torace e addome. Questo organo ha il compito di immagazzinare nell’intestino tenue la bile (liquido giallo-verde secreto dal fegato), utile per la digestione dei grassi.

Quali sono i sintomi dei calcoli alla colecisti?

Quando si infiamma la colecisti, i sintomi che si riscontrano sono i seguenti:

  • dolore addominale molto forte prolungato per diverse ore
  • vomito
  • sudorazione
  • febbre
  • perdita di peso
  • feci chiare
  • ittero
  • gonfiore addominale

Per riuscire a formulare la giusta diagnosi, i dottori hanno bisogno, generalmente, di eseguire le seguenti analisi:

  • anamnesi familiare
  • ecografia addominale
  • esami del sangue 

tuttavia, non è sempre detto che si riesca ad arrivare a una risposta solo con i risultati degli esami appena citati, possono risultare indispensabili anche:

  • risonanza magnetica all’addome
  • scintigrafia epatobiliare
  • tac addominale
  • colangiografia

Per sperare nella migliore guarigione possibile il protocollo impone il ricovero ospedaliero.

Come curare i calcoli alla colecisti?

Adesso che sappiamo cos’è la colecisti vediamo insieme come curarla.

Dagli anni 90 ad oggi, grazie allo sviluppo delle tecniche della chirurgia laparoscopica, l’approccio ai calcoli della colecisti è decisamente cambiato. 

Quando parliamo di intervento chirurgico, nei casi di calcoli alla colecisti, parliamo di “colecistectomia laparotomica” che consiste nell’apertura dell’addome, con un taglio che segue il margine inferiore delle ultime costole di destra. Si tratta di un intervento che registra un dato di mortalità pari allo 0,05%, con presenza poco frequente di complicanze importanti. 

Ad oggi l’intervento viene consigliato ai pazienti con empiema della colecisti o in pazienti con precedenti interventi sull’addome superiore. 

La colecistectomia laparoscopica è un intervento che garantisce un trattamento sicuro ed efficace (oltre a creare limitati problemi estetici, dovuti alla cicatrice) e che offre il grande vantaggio di ridurre il dolore postoperatorio e il periodo di convalescenza, senza incrementi nella mortalità. 

L’intervento viene effettuato in anestesia generale, i pazienti vengono generalmente dimessi entro 2 giorni dall’operazione e il ritorno all’attività lavorativa può essere effettuato entro una settimana dall’intervento.

Negli ultimi 20 anni sono state proposte numerose alternative al trattamento chirurgico per la cura dei calcoli alla colecisti, ed è per questo che di seguito vi abbiamo elencato le soluzioni più moderne preferite dai medici di oggi. 

Le alternative sono:

  • La dissoluzione farmacologica che avviene mediante la somministrazione di l’acido ursodesossicolico per un periodo che varia dai 6 ai 12 mesi. Generalmente viene somministrato ai pazienti sintomatici con calcoli di colesterolo mobili in una colecisti funzionante. I calcoli in questo caso hanno dimensione < 5 mm, la percentuale dei pazienti che vi si sottopone è del 15% e l’efficacia riscontrata sui pazienti si aggira fra il 60 e 90%.
  • La litotrissia con onde d’urto che consiste nella frammentazione dei calcoli in pezzettini più piccoli che potranno essere poi dissolti farmacologicamente o passare nell’intestino. In questo caso è necessaria l’esecuzione di una terapia medica adiuvante con acido ursodesossicolico. I risultati e le recidive dipendono dal volume di calcoli eliminati in precedenza; i risultati migliori si ottengono con i calcoli unici di diametro < 20mm e la percentuale di successo si aggira intorno all’ 80 – 90%.
  • La litolisi per contatto che prevede l’utilizzo dell’agente chimico metil-terbutil-etere (MTBE). Questo agente viene introdotto nella colecisti mediante un catetere transepatico percutaneo e viene consigliato ai pazienti ad alto rischio chirurgico; il periodo di dissoluzione varia da poche ore a giorni. É una tecnica utilizzata solo in casi particolari. 

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