Colecistectomia
1. Colecistectomia
La colecistectomia è l’intervento chirurgico di rimozione della cistifellea (colecisti) infiammata dalla presenza di calcoli biliari, sassolini duri formati da sali e colesterolo che bloccano il passaggio della bile.
La rimozione della colecisti in presenza di calcoli è l’unica terapia risolutiva, in quanto lo scioglimento dei calcoli ottenibile con i farmaci o la semplice rimozione dei calcoli non evita il loro riformarsi.
1.2 Funzioni della colecisti
Meglio nota come cistifellea è una piccola sacca posta sotto il fegato che immagazzina la bile, un liquido prodotto dal fegato e necessario a digerire i grassi. Colesterolo e sali possono aggregarsi e formare calcoli che ostruiscono il passaggio della bile, causando l’infiammazione della colecisti.
La cistifellea, pertanto, non è un organo vitale ed i pazienti sottoposti a colecistectomia sono in grado di riprendere una vita assolutamente normale.
1.3 Tecnica chirurgica
La procedura elettiva per l’asportazione della colecisti è la colecistectomia Laparoscopica, che ormai da diversi anni ha in gran parte sostituito la procedura chirurgica a cielo aperto, definita colecistectomia open.
L’approccio Laparoscopico permette l’esecuzione di questo intervento con minimo traumatismo per il paziente.
Durante l’intervento eseguito in via Laparoscopica il chirurgo pratica tre o quattro piccole incisioni, del diametro di 0.5 – 1 cm, nell’addome del paziente, che fungono da via d’accesso per l’inserimento di apposite cannule a tenuta stagna (trocar), al cui interno scorrono i piccoli strumenti chirurgici necessari all’operazione. Lo spazio operativo per la corretta manovra di tali strumenti viene creato mediante insufflazione di anidride carbonica (pneumoperitoneo) con ago di Veress, previa incisione cutanea a livello sottombelicale. Creato il pneumoperitoneo, attraverso il primo trocar, si inserisce nell’addome il laparoscopio: uno strumento dotato di microcamera collegata a fibre ottiche e a fonte luminosa, che permette un’esplorazione visiva della regione addominale interna sull’apposito schermo della sala operatoria.
Sotto questa guida visiva dall’interno dell’addome, si inseriscono gli altri 3 trocars nelle rispettive incisioni. All’interno di queste cannule scorrono gli strumenti chirurgici necessari alla trazione, dissezione, taglio ed asportazione della cistifellea, nonché alla coagulazione e all’irrigazione/aspirazione: una pinza od un palpatore spinge in alto il fegato; una pinza isola il dotto cistico e sposta la cistifellea nella posizione più idonea dissecandola dalle strutture vicine; sempre tramite pinze, vengono posizionate clips metalliche per la strozzatura del dotto cistico e dell’arteria cistica; infine, una forbice o altro strumento opera la resezione dell’organo. Rimossa la colecisti, si procede alla sua estrazione e al controllo di eventuali emorragie, quindi al lavaggio del campo operatorio, all’aspirazione dell’anidride carbonica insufflata e alla saturazione delle incisioni cutanee con clips o punti di sutura.
Prima e durante l’intervento vengono anche eseguite delle radiografie delle vie biliari per individuare la presenza di calcoli in altri punti esterni alla colecisti, come i dotti biliari, che vengono rimossi mediante l’introduzione di palloncini e sonde
1.4 DECORSO POST OPERATORIO
L’intervento si esegue in anestesia generale. Al risveglio dall’anestesia, il paziente viene riportato nella propria stanza. Può quindi iniziare a bere dopo otto ore dall’intervento e ad alimentarsi, in maniera leggera, dal giorno dopo. In questo arco di tempo può rendersi necessaria la somministrazione diantidolorifici. La dimissione avviene in genere la seconda o terza giornata postoperatoria. Al massimo entro una settimana – 10 giorni il paziente può riprendere la sua normale vita lavorativa.