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BIOPSIA

FUSION

Che cosa è la Fusion Biopsy?

La Fusion Biopsy è una nuova tecnica che costituisce un grande passo in avanti nella diagnosi del trattamento prostatico.

La Fusion Biopsy agisce in combinazione con un ecografo in 3D ed è in grado di combinare le immagini della Risonanza Magnetica (RM) con quelle ecografiche. Questa tecnologia permette di simulare il tragitto della biopsia, di modificarlo all’occorrenza, registrando ogni singolo step.

La zona segnalata dalla Risonanza Magnetica come la più sospetta, inoltre, dopo la fusione di immagine con l’ecografia, compare come un bersaglio nell’immagine ricostruita in 3D.

L’operatore può così indirizzarsi verso il punto preciso da esaminare, senza colpire altre zone.

A cosa serve l’esame?

La Fusion Biopsy consente di registrare una mappa tridimensionale delle biopsie eseguite e permette così di ricostruire con precisione la localizzazione e il volume del tumore.
La Fusion Biopsy consente di registrare una mappa tridimensionale delle biopsie eseguite e permette così di ricostruire con precisione la localizzazione e il volume del tumore.

Quali sono i vantaggi per il paziente?

La chirurgia con il Laser al Tullio presenta molti vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali:

  • Degenza ridotta (oltre il 50%)
  • Minori sanguinamenti con conseguente diminuzione di trasfusioni
  • Possibilità di operare pazienti scoagulati o disaggregati per la versatilità del laser, che consente anche la più sicura vaporizzazione
  • Sintomatologia post – operatoria ridotta con conseguente riduzione dei giorni di utilizzo del catetere e della sintomatologia irritativa
  • Conservazione delle normali capacità erettili e di eiaculazione molto superiori alle altre tecniche tradizionali

L’indagine consiste nell’esecuzione di un normale esame TC dell’addome sfruttando la fase precoce di impregnazione per lo studio dei reni e della vescica, e la fase di eliminazione dai 5 ai 10 minuti dopo l’iniezione di mdc. Ha il vantaggio di non richiedere la preparazione intestinale; tramite questa metodica è possibile valutare anche eventuali patologie extraurinarie e studiare la componente vascolare renale (Angio-TC). I limiti consistono essenzialmente nel maggior costo e nella maggiore esposizione alle radiazioni.

Quali sono i vantaggi?

Aumenta la precisione evitando di pungere più volte la stessa zona e consente di mirare le zone risultate sospette alla Risonanza Magnetica.

Registra una mappa tridimensionale delle biopsie eseguite in modo tale che, abbinando i risultati dell’esame istologico, si possa ricostruire con discreta approssimazione la localizzazione e il volume del tumore.

Questi dati, assieme al grado di malignità del tumore, contribuiscono in maniera decisiva a stabilire la categoria di rischio di quel particolare tumore.

Una volta stabilito correttamente il rischio, il trattamento può essere pianificato con una sicurezza molto maggiore. In altre parole, di fronte a un tumore a bassa malignità, lo specialista potrà proporre come opzione anche la semplice sorveglianza attiva, mentre di fronte a un tumore di 1-2 cm., a malignità anche solo intermedia, un trattamento chirurgico o radioterapico sarà necessario.

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